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Magneti Marelli
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La Nostra Storia

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1919 - 1940

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PIETRE MILIARI 1919 > 1940

 

  • Ercole Marelli fonda nel 1891 l’omonima azienda specializzata nella produzione di motori e apparecchi elettrici. Nel 1915, la Società Anonima Ercole Marelli avvia le prime sperimentazioni italiane nel campo dei magneti d’accensione per motori a scoppio.
     
  • 1919: per la crescente necessità di magneti d’accensione rivolti al mercato automobilistico e per l’aviazione, nasce Magneti Marelli, con capitale sociale di 7 milioni di lire, sottoscritto in parti uguali da Fiat e Società Anonima Ercole Marelli.
     
  • 1929: viene avviata la produzione di batterie per autovetture.
     
  • 1930: nasce il marchio Radiomarelli, per la commercializzazione di prodotti radio, e successivamente televisivi, di Magneti Marelli.
     
  • 1931: viene avviata la produzione di batterie per veicoli a trazione elettrica, sottomarini e illuminazione treni.
     
  • 1932: Magneti Marelli costituisce la Fivre, Fabbrica Italiana Valvole Radio Elettriche, una tra le prime e più importanti aziende italiane per la produzione di valvole radio elettriche e, successivamente, di tubi catodici rivolti alla futura televisione.
     
  • 1935: viene avviata la produzione di candele per auto e moto, attività che darà a Magneti Marelli fama e popolarità per oltre 50 anni.
     
  • 1938: I laboratori di ricerca e scientifici di Magneti Marelli si avvalgono della collaborazione del grande fisico Enrico Fermi, proprio nell’anno del conseguimento del Premio Nobel.
     
  • 1939: Magneti Marelli progetta e realizza il primo sistema sperimentale per trasmissioni televisive, composto da camere da ripresa, il primo ponte radio tra la Fiera di Milano e la Torre del Parco, oggi Torre Branca, ed un prototipo di apparecchio ricevente televisivo, quasi vent’anni prima del lancio ufficiale della televisione in Italia.
     
  • 1947: Magneti Marelli partecipa alla costituzione di Telemar, società che raggruppa gli armatori liberi italiani per l’esercizio delle trasmissioni radiotelegrafiche e  radiotelefoniche in mare. (Nel 1957 Telemar può contare su una flotta di ben 437 navi, su ognuna delle quali sono installate apparecchiature radio e radar realizzati da Magneti Marelli)
     
  • 1947: Magneti Marelli viene quotata nei principali mercati azionari italiani.
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  • Storia Magneti Marelli 1919-2010

ERCOLE MARELLI
Milano, 19 maggio 1867 - Tremezzo (CO), 28 agosto 1922

 

Figlio di un modesto artigiano trasferitosi nel capoluogo lombardo dal vicino Comasco, termina gli studi di base e, a quindici anni, inizia a lavorare come apprendista presso una piccola officina meccanica. In seguito, viene presentato a Bartolomeo Cabella, Direttore del Tecnomasio italiano, dove comincia a lavorare nel 1885 in qualità di «meccanico per istrumenti di misura e specialmente per lavori elettrici applicati all’illuminazione». Nell’ottobre 1888, per conto dello stesso Cabella, si reca ad Asunción, in Paraguay, dove, appena ventenne, monta e mette in funzione un intero impianto elettrico per lo stabilimento Concha Sociedad, dotato di cento lampade a incandescenza e di diciannove fari ad arco da 1.000 candele, che servivano in parte anche per illuminare alcune vie e il teatro principale della città. Nel 1891, a pochi mesi dal suo rientro Italia, apre un proprio laboratorio nel centro di Milano dove, coadiuvato da un solo operaio, inizia a fabbricare apparecchi di fisica e di geodesia, macchinette elettriche per gabinetti scolastici, pile, accumulatori e apparecchi elettromedicali. Nel 1893, il buon andamento delle vendite gli permette di trasferirsi in una officina più ampia.

 

La penetrazione sui mercati stranieri, in America Latina e nell’Europa orientale, ma anche in Francia, Austria, Germania e Inghilterra è sostenuta da una costante opera di marketing e da accurate campagne pubblicitarie.

 

Nel 1916, la Ercole Marelli registra il primo brevetto relativo ai magneti per accensione, perfezionando l’innovazione nel 1917, e poi ancora con un brevetto “completivo” verso la fine del 1918. Vista l’espansione della domanda, viene attrezzato un apposito reparto per la produzione di magneti, finché nel 1919 si procede allo scorporo di questa attività dall’accomandita Ercole Marelli, dando vita in compartecipazione con la Fiat di Torino alla società anonima Fabbrica italiana Magneti Marelli. Il patto sociale stabilisce paritetiche quote di capitale riservando Presidenza e Direzione tecnica e commerciale a Marelli; questi affida la guida della nuova società a un manager di assoluta fiducia, il marito di sua figlia, Bruno Antonio Quintavalle, destinato a rimanere alla guida dell’azienda fino al 1967, quando l’intero pacchetto azionario passerà nelle mani della Fiat, e la fratello Umberto Quintavalle.

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TELECOMUNICAZIONI: RADIOMARELLI

 

Nel 1927, i provvedimenti economici conosciuti col nome di “quota 90”, rendono più difficile per le grandi industrie nazionali la penetrazione sui mercati esteri.

In Magneti Marelli, che già negli anni ’20 può contare su un’attiva rete commerciale in Francia, Belgio, Inghilterra e in Europa Orientale, la preoccupazione per la possibile riduzione del volume d’affari induce a ricercare nuovi ambiti di produzione in cui impegnare l’azienda. Oltre a diversificare la produzione di componenti per auto, moto e aviazione, in Magneti Marelli viene presa una decisione particolarmente importante e significativa: avviare una nuova attività nel settore della radiofonia di massa.

Così come per il settore degli equipaggiamenti elettrici per veicoli, anche nel campo radiofonico Magneti Marelli si trova a svolgere in Italia un ruolo pionieristico.

 

Nel 1930 i primissimi apparecchi radio interamente realizzati da Magneti Marelli vengono esposti alla Fiera Campionaria di Milano per saggiare la risposta del pubblico, che non tarda ad arrivare.

Proprio nel 1930 nasce lo storico nome Radiomarelli, marchio di fabbrica con cui verranno commercializzate radio e, successivamente, televisori ed elettrodomestici prodotti da Magneti Marelli e destinati alla grande serie.

I primi due apparecchi radiofonici Radiomarelli sono il Musagete e il Sinfoniaco: ne vengono realizzati 200 esemplari e i proventi derivanti dalla loro vendita vengono interamente reinvestiti in pubblicità. Si tratta di cifre significative per l’epoca, considerato che il più economico Musagete aveva un costo di 2.700 lire mentre una Fiat Balilla non arrivava alle 10.000 lire.

 

La stampa dell’epoca riporta con entusiasmo la nascita di Radiomarelli, descritta come superiore alle migliori realizzazioni americane che, funzionando con una differente tensione elettrica rispetto a quella europea, erano afflitte da disturbi e distorsioni del suono quando utilizzate in Italia. Il motto Radiomarelli è: “Superare tutti per qualità, lasciarsi superare da tutti nel prezzo”.

Per la realizzazione dei suoi apparecchi radio, Magneti Marelli fonda la FIVRE, Fabbrica Italiana Valvole Radio Elettriche, un componente necessario per le radio dell’epoca e, in futuro, per i televisori.

 

Nel 1931, ogni lunedì sera una folla si raduna in Galleria Vittorio Emanuele a Milano per ascoltare, dalle vetrine del negozio Radiomarelli, i concerti tenuti nella sala del Regio Conservatorio di Milano e trasmessi al pubblico attraverso radio Musagete Radiomarelli.

Dagli anni ’70, le strategie aziendali si concentrano nel settore automotive, di conseguenza l’attività radio, televisione ed elettrodomestici viene progressivamente abbandonata, dapprima cessando la produzione, infine nel 1975 anche la commercializzazione.

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MOTORSPORT 1919 > 1940

 

I veicoli dotati di motore a scoppio, che alla loro comparsa sul finire dell’Ottocento venivano chiamati “carrozze senza cavallo”, hanno da sempre stimolato la voglia di competere, di misurarsi e di raggiungere velocità sempre più elevate, di gran lunga superiori rispetto a quella raggiungibili dalle carrozze trainate da cavalli, e paragonabili solamente a quella dei treni, che non viaggiavano certo sulle malconce strade dell’epoca ma sfrecciavano su più scorrevoli e sicuri binari.

La presenza di Magneti Marelli nelle competizioni motoristiche risale al periodo stesso della fondazione dell’azienda, perciò fin dal lontano 1919.

Negli anni Venti, in pieno periodo futurista, le cronache dell’epoca riportano come le “bestie meravigliose”, tese negli spasmi agonistici della mitica velocità dei 100 Kilometri all’ora, dovevano al magnete Marelli buona parte dei loro successi.

 

Le competizioni automobilistiche e motociclistiche in quegli anni si svolgevano di norma su strade non asfaltate, per gareggiare venivano utilizzate le poche vetture e le motociclette di normale produzione: piloti, componenti meccanici e dispositivi elettrici erano sottoposti ad impieghi estremamente gravosi, in mezzo a polvere, sassi e fango, ragione per cui robustezza, affidabilità ed efficacia del servizio d’assistenza sui campi di gara erano spesso le chiavi per il successo. Magneti Marelli già allora punta sulle prestazioni e sull’affidabilità dei propri magneti, delle bobine e degli spinterogeni. Negli anni pionieristici, ma anche in quelli successivi, la presenza costante sui campi di gara del servizio corse Magneti Marelli, ha consentito a piloti e mezzi di ricevere la necessaria assistenza tecnica per portare a termine, con successo, le competizioni.

 

Nel 1930, in occasione della vittoria alla 1000 Miglia della coppia Nuvolari-Guidotti, il giornalista Ruggero Tito Zanetti scriveva: “Tutta la produzione trae profitto dagli insegnamenti della 1000 Miglia. Si è ormai compreso quale elevatissimo valore tecnico essa possieda: quale convincente misura essa costituisca dei progressi della costruzione e in quale severo e probante banco di prova essa si risolva per qualunque nuova soluzione tecnica e meccanica”. Quell’anno, ai primi tre posti della corsa, si piazzarono tre Alfa Romeo, tutte equipaggiate con magnete Marelli!

 

Magneti Marelli è presente in tutti i settori delle competizioni motoristiche, dall’automobilismo al motociclismo, dalla motonautica all’aviazione. Sulle pagine di Sprazzi e Bagliori vengono puntualmente riportati i successi sportivi conseguiti dai mezzi equipaggiati con i componenti Magneti Marelli: alla 1000 Miglia o tra le pietraie del Carso, alla Milano-Taranto o nel nuovo circuito di Monza, sui biplani di Baracca o alla famosa Coppa Schneider di aviazione, i giovani magneti Marelli “sprizzavano scintille prodigiose di ardimento italico”.

 

Aerei, motoscafi, idrovolanti, automobili e motociclette dotati dei dispositivi Magneti Marelli infrangono record dopo record: i piloti e le case costruttrici inviano telegrammi, fotografie firmate e lettere di ringraziamento per testimoniare l’apprezzamento e la riconoscenza nei confronti di Magneti Marelli. Piloti famosi, come ad esempio Tazio Nuvolari ed Achille Varzi, sono legati a Magneti Marelli addirittura con una duplice esperienza: nelle corse motociclistiche con la Bianchi, e nelle corse automobilistiche con l’Alfa Romeo.

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SPRAZZI E BAGLIORI

 

Magneti Marelli è stata una tra le prime grandi industrie italiane ad intraprendere la strada della comunicazione aziendale attraverso la creazione di una vera e propria rivista interna, oggi si direbbe house organ, destinata alla diffusione tra dipendenti, rivenditori e “simpatizzanti” dell’azienda: oggi si direbbe stakeholder.

 

Dal 1924 al 1942 è stata pubblicata la storica rivista interna Sprazzi e Bagliori, fondata e diretta da Noël Caterino Giulio Quintavalle, terzo e più giovane tra i fratelli Quintavalle che hanno ricoperto posizioni di vertice dirigendo l’azienda continuativamente per oltre 50 anni. Noëlqui, la firma di Noel Quintavalle che compare sulla rivista, è stato non solo il direttore, ma anche illustratore e artefice dell’intero progetto grafico, nonché responsabile dei temi trattati e spesso autore, sotto vari pseudonimi, di articoli e rubriche.

 

Quando i toni austeri della politica e della propaganda del Ventennio lo permettono, Sprazzi e Bagliori sfoggia una grafica accattivante in cui si può rintracciare chiaramente l’eco del clima artistico di quegli anni: magneti e componentistica varia sono elementi onnipresenti, ma reinterpretati nell’ambito dello stile illustrativo dell’epoca. I tratti delle copertine e dei disegni riflettono infatti le forme espressive degli illustratori contemporanei o di poco precedenti a Quintavalle, restituendo spesso soggetti e trovate artistiche d’effetto simili a quelle di artisti del calibro di Sironi, Codognato, Dudovich, Rubino, Mauzan, Cooper, Schawinsky.

 

Il carattere di Sprazzi e Bagliori è familiare e volentieri ironico, funzionale ad una strategia del consenso che oltre ad informare su aspetti tecnici e promozionali dei prodotti, prevede illustrazioni, vignette, immagini, novelle e curiosità, in modo da rendere la lettura non solo utile ma anche piacevole e divertente. Le illustrazioni ed i testi di Sprazzi e Bagliori offrono un punto di vista storicamente interessante sui costumi e le tematiche dell’epoca, sui dibattiti dentro e fuori la Magneti Marelli, sulle conquiste della società e sugli obiettivi cui tendere.

 

Un tassello utile per ricostruire quel mondo industriale, ma anche i suoi sogni e le sue illusioni. Per queste sue caratteristiche di affresco della società, manuale tecnico dei prodotti dell’azienda, veicolo di comunicazione allargato ed innovativo, Sprazzi e Bagliori conserva tuttoggi il suo fascino, in parte per la forma grafica e cromatica, in parte per la rappresentatività dei contenuti.

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  • Sprazzi e Bagliori

IL DECENTRAMENTO INDUSTRIALE

 

Magneti Marelli negli anni ’30 conobbe un periodo di straordinaria crescita: la domanda di beni e prodotti subì una sensibile impennata sostenuta dallo sviluppo tecnico dell’azienda e favorita sia dai principi autarchici che ispiravano l’economia dell’epoca e dalla chiusura delle frontiere, sia dal venir dichiarata fabbrica “ausiliaria” già dal 1935.

Nei cinque anni precedenti lo scoppio del secondo confitto mondiale, Magneti Marelli conobbe un’attività addirittura febbrile, continua era la richiesta di manodopera a causa dell’incremento della produzione di magneti per l’Aviazione Nazionale, l’economia nazionale si stava sempre più caratterizzando come economia di guerra e l’Azienda aveva l’obbligo di rispettare le direttive governative sul decentramento produttivo. La politica del decentramento industriale, varata dalla Commissione Suprema di Difesa, consisteva nel dislocamento in altre sedi periferiche dei siti produttivi delle grandi industrie impegnate in campo bellico, in modo che eventuali attacchi aerei contro un impianto non azzerassero la produzione aziendale.

 

In questo contesto, nel 1939, si procedette all’acquisto di uno stabilimento situato in una cittadina della provincia di Modena: Carpi.

Lo stabilimento di Carpi venne individuato su suggerimento di Vico D’Incerti: carpigiano, laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, dopo una prima esperienza in Lancia venne chiamato nel ’29 da Bruno Quintavalle in Magneti Marelli, a Sesto San Giovanni. Suoi anche alcuni articoli tecnici pubblicati su Sprazzi e Bagliori. L’edificio acquistato era stato sede, ad inizio ‘900, della fabbrica “Il Truciolo”, specializzata nella lavorazione della paglia per ricavarne soprattutto cappelli; era situato molto vicino sia alla stazione ferroviaria sia al centro della città.

L’arrivo della Magneti Marelli in una cittadina dall’economia pressoché rurale come Carpi fu l’inizio di un radicale mutamento del tessuto sociale e della cultura locale: era dunque necessario addestrare la nuova inesperta manodopera. I primi assunti vengono mandati per due mesi presso lo stabilimento Magneti Marelli di Sesto S. Giovanni, dove al fianco di operai esperti potevano acquisire le basi tecniche del nuovo lavoro. Successivamente venne istituita presso lo stesso stabilimento di Carpi la “Scuola Vedette”, dove i giovani da assumere acquisivano i rudimenti del lavoro di fabbrica.

 

Nel 1973 la Magneti Marelli viene organizzata in Divisioni e, nel complessivo riassetto societario, lo stabilimento di Carpi verrà inserito all’interno della divisione “equipaggiamenti elettrici”. Si procede dunque nel 1976 al trasferimento del plant presso la nuova zona industriale, in via della Scienza n. 6, dove la Magneti Marelli fu tra le prime grandi fabbriche a popolare la nascente area industriale.

In seguito ad una radicale business transformation, l’Azienda fu protagonista di acquisizioni e cessioni strategiche: la presenza della Magneti Marelli a Carpi si conclude, dopo oltre cinquanta anni, nel 1994.

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PIETRE MILIARI 1950 > 1970

 

  • 1953: Magneti Marelli realizza i primi ponti radio televisivi per Rai, compreso il Milano-Palermo, primo in Europa per dimensioni e potenza.

 

  • 1954: Magneti Marelli realizza i ponti radio per l’intera rete meteorologica italiana in via di completamento.

 

  • 1956: il CERN di Ginevra affida a Magneti Marelli la progettazione e la realizzazione delle unità acceleratici del più grande protosincrotrone del mondo.

 

  • 1958: un’indagine Doxa rivela che Radiomarelli è la marca preferita dagli italiani, un quarto dei quali possiede apparecchi domestici Magneti Marelli (radio e televisioni).

 

  • 1959: Magneti Marelli progetta e realizza il ponte radio per il lancio del Secondo Canale Rai, previsto in occasione delle Olimpiadi di Roma 1960.

 

  • 1967: Fiat acquista l’intero pacchetto azionario della Magneti Marelli. Si avviano le prime operazioni di concentrazione aziendale che portano all’incorporazione in Magneti Marelli delle consociate MABO (joint venture commerciale con Bosch, avviata nel 1935), Radiomarelli e Imcaradio (produzione e commercializzazione di radio e televisori per il mercato consumer), Rabotti (banchi prova professionali), Iniex (sistemi di iniezione carburante), Fivre (valvole e tubi catodici per radio e tv).

 

  • 1969: viene costituita Mako, società con sede in Turchia dedicata alla produzione di equipaggiamenti elettrici e ad aria compressa.

 

  • 1978 : Magneti Marelli inaugura la propria presenza in Brasile, oggi uno dei fulcri principali delle attività dell’azienda, secondo solo all’Italia come numero di dipendenti.

 

  • 1979: viene costituita Marelli Autronica, joint venture tra Magneti Marelli, Fiat e Weber (Bologna) per lo studio e produzione di dispositivi di controllo elettronico dei sistemi di accensione e alimentazione.
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  • Storia Magneti Marelli 1919-2010

FRATELLI QUINTAVALLE

 

Nella storia di Magneti Marelli si può ritrovare una particolarità, certamente inusuale oggi come allora, anche a livello di management: l’azienda, di proprietà in parti uguali della Ercole Marelli e da Fiat, è stata guidata dal 1919, anno della sua costituzione, al 1967, dunque per oltre mezzo secolo, dai fratelli Quintavalle, provenienti da una famiglia aristocratica di origini sarde ma cresciuti a Milano.

 

Bruno Antonio Quintavalle dopo il diploma all’Istituto Tecnico Commerciale si trasferisce nel 1908 a Londra per tre anni. Grazie a questa esperienza, al rientro viene assunto presso l’ufficio esportazioni della Ercole Marelli. Durante la Prima guerra mondiale conosce Paola, la figlia di Ercole Marelli e alla fine della guerra i due si sposano. Nel 1919 viene fondata Magneti Marelli e fin da subito Bruno ne assume la Direzione Generale. Nel 1923, a seguito della morte di Ercole Marelli entra nel Consiglio di Amministrazione, e nel 1925 assume la carica di Amministratore Delegato.

 

Fratello di Bruno, Umberto Quintavalle si laurea in ingegneria ed a lui viene affidata la Direzione Tecnica della neonata Magneti Marelli. Nel 1924 viene nominato Procuratore Generale e nel 1939 entra anche lui nel Consiglio di Amministrazione della Società.

 

Il terzo e più giovane dei tre fratelli Quintavalle è Noelqui, l’artista di famiglia. Durante la Prima guerra mondiale, il Tenente Quintavalle è al comando della 33° compagnia del Battaglione Exilles, 3° reggimento Alpini.

 

Nel 1924 Noel fonda la prima rivista interna di Magneti Marelli, Sprazzi e Bagliori. L’artista è stato non solo il direttore, ma anche illustratore e artefice dell’intero progetto grafico, nonché responsabile dei temi trattati e spesso autore, sotto vari pseudonimi, di articoli e rubriche.

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  • Fratelli Quintavalle

LE COSTRUZIONI RADIO PROFESSIONALI

 

Le attività di Magneti Marelli nel campo degli apparecchi radiofonici, televisivi ed elettrici per uso domestico sono entrate a far parte del vissuto personale di varie generazioni, col marchio Radiomarelli. Nondimeno Magneti Marelli ha affiancato all’attività rivolta al pubblico anche un’imponente attività nel campo delle realizzazioni professionali, di infrastrutture, nazionali ed internazionali. Magneti Marelli, per supportare la massiccia attività di sperimentazione, a partire dagli anni ’30, si dota di numerosi laboratori di ricerca, tra cui il laboratorio chimico applicazioni radio, il laboratorio strumenti di misura, il laboratorio diffusione sonora, il laboratorio onde ultracorte, il laboratorio progetti radiotrasmittenti, ed il laboratorio scientifico radio.

 

Già dagli anni ’30, Magneti Marelli inizia ad applicare all’aeronautica gli studi effettuati sulle radiotrasmissioni terrestri, progetta e realizza i grandi trasmettitori ed i ponti radio necessari alle comunicazioni su tutto il territorio nazionale. L’elevato livello tecnologico degli impianti Magneti Marelli, incoraggia commesse provenienti anche dall’estero, come Romania, Portogallo (Lisbona), Etiopia (Addis Abeba).

Per facilitare le trasmissioni, le antenne realizzate da Magneti Marelli per i ponti radio telegrafici, telefonici e televisivi, vengono installate su rilievi montuosi lungo tutta la Penisola, ma anche su strutture che sovrastano gli edifici delle citta: è il caso della Torre Littoria, oggi Torre Branca, al Parco Sempione di Milano, oppure proprio il tetto dello stabilimento Magneti Marelli di Sesto San Giovanni.

Si affida a Magneti Marelli anche la RAI, radiotelevisione italiana, per la realizzazione delle proprie infrastrutture, trasmettitori, ricevitori e amplificatori di segnale, da quello radiofonico prima a quello televisivo poi, e anche per le attrezzature da ripresa radiotelevisiva come telecamere, microfoni e banchi regia.

 

Sempre nell’ambito delle telecomunicazioni, in Magneti Marelli si sviluppano già dagli anni ’50 i precursori dei moderni telefoni cellulari, ovvero sistemi portatili per consentire comunicazioni telefoniche tra postazioni fisse e postazioni mobili.

Nel 1947 Magneti Marelli partecipa alla costituzione della società Telemar, nata per raggruppare gli armatori liberi italiani per l’esercizio delle trasmissioni radiotelegrafiche e  radiotelefoniche in mare. Nel 1957 Telemar può contare su una flotta di ben 437 navi, su ognuna delle quali sono installate non solo apparecchiature radio ma anche impianti radar realizzati da Magneti Marelli.

 

TELEVISIONE A CIRCUITO CHIUSO

Alla fine degli anni ’50, anni in cui la televisione in Italia gode ancora di una modesta diffusione, in Magneti Marelli si guarda già al futuro del mezzo, per sfruttarne i vantaggi consentiti dalla visione a distanza, precisamente dalla tele-visione. Ambito assolutamente innovativo per l’epoca, è la sorveglianza a distanza, ovvero video-sorveglianza. Nelle abitazioni, nell’industria, nella scuola, negli aeroporti, nelle banche, negli ospedali, nei trasporti, l’occhio elettronico trova importanti applicazioni.

 

Aree vaste e complesse da tenere sotto controllo come aeroporti e metropolitane possono trovare una efficace soluzione negli impianti di videosorveglianza Magneti Marelli: è il caso degli aeroporti di Roma Fiumicino o di Linate, ma anche della metropolitana di Milano, che si avvalgono di sofisticati impianti a circuito chiuso. La linea 1 della metropolitana di Milano, inaugurata nel novembre del 1964, può contare su 125 telecamere, 76 monitor, e 26 centralini video. La linea 2, inaugurata nel 1969, aggiunge altre 54 telecamere, 28 monitor, 10 centralini audio/video, 40 microfoni e ben 700 altoparlanti.

 

Negli anni ’70, il controllo del traffico nel Traforo del Monte Bianco è affidato ad un complesso impianto televisivo a circuito chiuso progettato e realizzato da Magneti Marelli. Il sistema, scelto tra 14 progetti provenienti da prestigiose aziende internazionali, si compone di 39 telecamere speciali per le particolari condizioni di visibilità del tunnel, telecamere mobili, trasmettitori e banco di comando. Magneti Marelli realizza anche impianti di sorveglianza a distanza per la sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, e impianti a circuito chiuso per controllare il comportamento di vetture e piloti sui tracciati automobilistici, come la pista Ferrari di Fiorano, a Maranello.

 

Grazie all’esperienza e alla capacità tecnica accumulata nella televisione a circuito chiuso, Magneti Marelli è chiamata a fornire i propri impianti anche in ambiti particolarmente qualificanti, come quello aerospaziale, medico e scientifico. Nel 1971 Magneti Marelli progetta e allestisce un sofisticato impianto a circuito chiuso per le attività scientifiche della clinica ginecologica dell’Università di Padova.

Per l’Istituto Nazionale di Ricerche Aerospaziali, invece, Magneti Marelli realizza tra il 1963 e il 1964 un particolare impianto televisivo a circuito chiuso per l’osservazione a distanza delle fasi di lancio in orbita del satellite artificiale italiano del “progetto San Marco”.

 

CERN

Ma tra le realizzazioni di cui andava più fiera la dirigenza vi è l’esecuzione nel 1959 delle unità acceleratrici del primo acceleratore di particelle al mondo, il famoso protosincrotone del CERN di Ginevra.

 

IMPIANTI DIFFUSIONE SONORA

Nel campo professionale, Magneti Marelli realizza non solo impianti video, ma anche impianti di diffusione sonora, rivolta a contesti di particolare pregio o utilità, per la trasmissione di voce, musica ed informazioni. E’ Magneti Marelli, ad esempio, l’impianto di diffusione video e audio adottato negli anni ’60 dall’Albergo Cavalieri Hilton di Roma, oppure l’impianto di diffusione sonora installato negli anni ’50 nelle aule del Palazzo del Consiglio d’Europa, a Strasburgo, nelle aule parlamentari italiane e nelle principali stazioni ferroviarie.

 

DIDATTICA

Particolarmente interessante è l’attività condotta da Magneti Marelli per l’applicazione della tele-visione all’ambito didattico, per portare la tele-visione in aula col fine di potenziare il servizio formativo offerto nelle scuole di vario genere. A partire dagli anni ‘60 Magneti Marelli realizza attrezzature audiovisive con cui è possibile estendere l’esperienza educativa oltre i limiti di tempo e spazio fissati dalla durata di una lezione e dalle pareti di un’aula. Gli impianti si compongono, a seconda delle esigenze, di un complesso da ripresa, telecinema, per le proiezioni di filmati, telemicroscopi, per visualizzare immagini dal microscopio allo schermo televisivo, vari tipi di banchi regia audiovideo, sistemi di audiodiffusione e registrazione. Sono utilizzati per la formazione scolastica ma anche specialistica, come ad esempio l’impianto installato nella scuola di polizia “Ferdinando di Savoia” di Roma.

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MOTORSPORT 1950 > 1970

 

Nel 1950 viene organizzato il primo Campionato del Mondo di Formula 1. Il primo Gran Premio si svolge nel circuito inglese di Silverstone e quell’anno il Mondiale lo vincerà Nino Farina con l'Alfa Romeo, naturalmente equipaggiata Magneti Marelli.

 

Alla fine degli anni Sessanta Magneti Marelli è leader nello studio e nelle applicazioni della nascente elettronica alle competizioni. Nasce la prima accensione elettronica a scarica capacitiva Dinoplex. Negli anni Settanta e Ottanta Magneti Marelli realizza l’elettronica di controllo dei primi sistemi di iniezione Weber-Marelli utilizzati in Formula 1 dai motori Ferrari. Particolarmente significativo il sodalizio Ferrari-Magneti Marelli, nato fin dagli anni Trenta, con le Alfa Romeo della Scuderia Ferrari, e proseguito ininterrottamente con l’avvio delle attività della Casa del Cavallino Rampante.

 

La fama di Magneti Marelli in Formula1 si allarga sempre più.

 

Negli anni si arricchisce con numerose collaborazioni e forniture: oltre a Ferrari vi sono Renault, Ford-Cosworth-Hart, Matra, BRM, Lotus, Ligier, Osella, Toleman, Spirit, e altre.

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DINOPLEX: LA PRIMA CENTRALINA ELETTRONICA MAGNETI MARELLI

 

Nel 1968 Magneti Marelli produce la sua prima accensione elettronica, la Magneti Marelli Dinoplex.

Si tratta di un dispositivo all’assoluta avanguardia per l’epoca, che anticipa l’avvento dell’elettronica nei sistemi di controllo e gestione motore.

Il nome deriva dalla vettura per la quale l’accensione è stata progettata: la Ferrari Dino, la prima Ferrari a motore posteriore stradale, derivato dall'ultimo propulsore sportivo progettato da Dino Ferrari, il figlio del “Drake” Enzo, scomparso prematuramente nel 1956.

Lo stesso propulsore è stato utilizzato in versione depotenziata, anche sulla Fiat Dino, che ne ripropone il nome, e per un'altra vettura “mitica”, la Lancia Stratos.

 

Una particolarità: l’accensione elettronica Dinoplex era così innovativa e avveniristica per l’epoca, che gli ingegneri che l’anno concepita si sono cautelati da eventuali panne dovute a cause non ancora conosciute, prevedendo un interruttore di bypass: in caso di malfunzionamento bastava aprire il cofano, disattivare la centralina e continuare la marcia, con prestazioni ridotte ma scongiurando il pericolo di rimanere a piedi.

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  • Dinoplex

LA TELEVISIONE

 

Nel 1939, addirittura quasi venti anni prima della nascita ufficiale della televisione in Italia, Magneti Marelli già aveva prodotto televisori sperimentali per effettuare i primissimi esperimenti sulle trasmissioni televisive.

 

Dalla torre del Parco di Milano, oggi Torre Branca, venivano diffusi i primi segnali televisivi sperimentali, destinati ai 3 televisori Magneti Marelli esistenti in Italia, dal tubo catodico così lungo da dover essere posizionato in verticale: le immagini venivano riflesse in uno specchio che consentiva la visione frontale. L’apparecchio è ora in esposizione al Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

 

Con l’avvento della guerra viene bloccato ogni sviluppo di questo nuovo e potentissimo mezzo di comunicazione. Nel dopoguerra, alla metà degli anni ’50, iniziano le prime trasmissioni televisive ufficiali in Italia. Magneti Marelli, che ha contribuito in modo determinate allo sviluppo di questa tecnologia avvia la propria produzione di massa di televisori Radiomarelli: i primi hanno mobili in legno, sono grandi ed ingombranti, da famiglia, fino ad arrivare, negli anni ’60, ai modelli portatili, più piccoli e in plastica colorata come dettava il gusto del tempo, spesso pubblicizzati attraverso belle ragazze in momenti di svago. Si affida a Magneti Marelli anche la nascente RAI, Radiotelevisione Italiana, per la realizzazione delle proprie infrastrutture, trasmettitori, ricevitori e amplificatori di segnale, da quello radiofonico prima a quello televisivo poi, e anche per le attrezzature da ripresa radiotelevisiva come telecamere, microfoni e banchi regia.

Anche il lancio del Secondo Canale televisivo RAI, in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, è avvenuto attraverso l’abilitazione di trasmettitori ed infrastrutture Magneti Marelli.

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  • La televisione

SOTTOMARINI: TOTI E SAURO

 

Anche i sottomarini della Marina Militare italiana vengono dotati di apparecchi Magneti Marelli. L'Enrico Toti, varato nel 1967, è il primo sommergibile costruito in Italia nel dopoguerra. All’Italia, uscita dalla guerra come paese sconfitto, il Trattato di Pace vietava la costruzione di nuovi sottomarini. Decaduta la clausola, la classe Toti fu la prima prodotta e prende il nome del primo modello della serie, appunto il Toti, a cui seguirono i sottomarini gemelli Dandolo, Mocenigo, e Bagnolini.

 

La classe Toti rimase in servizio attivo per quasi trent'anni, fino alla fine degli anni Novanta. A bordo del Sottomarino Toti, musealizzato presso il Museo della scienza e tecnologia di Milano, l’intero sistema interfonico di comunicazione è di produzione Magneti Marelli.

 

Sul Sottomarino Nazario Sauro, successivo al Toti, ormeggiato e musealizzato presso il Museo del Mare di Genova, oltre al sistema interfonico, anche le grosse e potenti batterie per l’energia necessaria al motore, che sui sottomarini è elettrico per consentire la marcia sott’acqua,  provengono da Magneti Marelli.

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  • Sottomarini

PIETRE MILIARI 1980 > 2000

 

  • 1983: entra in produzione per la grande serie l’accensione elettronica Digiplex, inizia l’industrializzazione dei sistemi Cityplex, per lo spegnimento e riaccensione automatici del motore durante le soste, e Cut-off, per l’interruzione dell’alimentazione carburante al rilascio dell’acceleratore, soluzioni già rivolte al risparmio di carburante e al contenimento delle emissioni inquinanti.

 

  • 1984 l’headquarter Magneti Marelli viene trasferito da Sesto San Giovanni a Cinisello Balsamo (MI).

 

  • 1987 Magneti Marelli viene riorganizzata come holding industriale, ed entrano a far parte della società importanti e conosciuti marchi europei come Weber, Veglia Borletti, Carello, Siem, Solex, Jaeger.

 

  • 1991: l’headquarter Magneti Marelli viene trasferito nell’attuale sede di Corbetta, Milano, precedentemente sede di Veglia Borletti.

 

  • 1994: fusione di Magneti Marelli e Gilardini, che dà origine al maxi polo Magneti Marelli nel campo della componentistica automotive.

 

  • 1996:  Magneti Marelli avvia la propria attività in Cina con lo stabilimento di Guangzhou, consolidando nel corso degli anni la propria presenza con ulteriori insediamenti a Shanghai e Wuhu.

 

  • 2000: dopo aver iniziato nel 1998 le attività nell’ambito della navigazione satellitare, viene installato su un auto di serie il primo sistema di navigazione satellitare Magneti Marelli (su Alfa Romeo 147).

 

  • Tra il 2000 e il 2001, la rifocalizzazione delle attività industriali porta al delisting dai mercati azionari e alla decisione da parte del Gruppo Fiat di cedere alcuni rami di business, come sistemi elettronici, aftermarket, climatizzazione.

 

  • 2001: nel campo dell’illuminazione per autoveicoli, Magneti Marelli assume il controllo completo di Automotive Lighting, joint venture avviata con Bosch nel 1999.

 

  • 2003: Magneti Marelli lancia in Brasile la tecnologia multicombustibile Flexfuel SFS®, che permette il funzionamento dei motori a scoppio sia con etanolo che con benzina o una qualsiasi miscela dei due combustibili.

 

  • 2005: con l’insediamento nel 2004 di Sergio Marchionne alla guida del Gruppo Fiat, il business della componentistica riacquista importanza strategica e con l’avvento del nuovo management inizia una nuova stagione per Magneti Marelli: viene ricostituito il perimetro industriale attraverso il reintegro delle aree relative ai Sistemi Elettronici e all’After Market.

 

  • 2007: Automotive Lighting realizza il primo proiettore al mondo completamente a LED prodotto in serie (per l’Audi R8).

 

  • 2008: la tecnologia multicombustibile TetraFuel®, realizzata da Magneti Marelli in Brasile nel 2006 come evoluzione del Flexfuel SFS®, si aggiudica la 14° edizione del PACE Award, prestigioso premio attribuito alle migliori innovazioni del settore a livello mondiale.

 

  • 2009: Magneti Marelli celebra il 90° anniversario della propria fondazione. Nello stesso anno viene replicato in India l’intero perimetro industriale di Magneti Marelli, anche grazie all’attivazione di 6 joint venture locali che completano una presenza strategica in uno dei paesi chiave nello scenario globale per il futuro dell’automotive.

 

  • 2010: alla presenza del Presidente di Fiat Group John Elkann e del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia viene inaugurato in Cina, a Jiading, Shanghai, lo stabilimento della Joint Venture fra  Magneti Marelli e SAIC  dedicata alla produzione componenti idraulici per il cambio robotizzato Freechoice™ (o AMT).  

 

  • La presenza di Magneti Marelli nel motorsport è una costante ininterrotta fin dalla sua fondazione: già dagli anni ‘20 con servizi di assistenza specializzata sui campi di gara e componentistica ottimizzata per le competizioni, oggi con sistemi per il controllo motore, telemetria, controlli elettro-idraulici per scatole cambio, display, sistemi elettromeccanici ed applicativi software. Magneti Marelli ha corso e vinto nella Formula 1 tra gli altri con Ferrari e Renault, nei Rally con Lancia, Seat, Peugeot e Citroen, in MotoGP e Superbike con Ducati e Yamaha, oltre che in motonautica nelle gare Powerboat. Fra il 2008 e il 2009 Magneti Marelli Motorsport ha anche sviluppato un sistema KERS per il recupero dell’energia cinetica in frenata rivolto alla Formula 1.
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  • Pietre Miliari '80 - '00
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  • Storia Magneti Marelli 1919-2010

MOTORSPORT 1980 > 2000

 

Tra gli anni Ottanta ed il Duemila, tutti i principali team di Formula1 si appoggiano a Magneti Marelli per i sistemi elettronici ed elettromeccanici installati a bordo vettura, ma anche per la tecnologia delle infrastrutture elettroniche e di comunicazione, di cui Magneti Marelli detiene la leadership in sperimentazione e know-how. È il caso, ad esempio, dell’introduzione della telemetria nella gestione di gara o della realizzazione del complesso volante delle monoposto, ma anche di apparecchiature all’apparenza secondarie, in realtà fondamentali per la conduzione e la coordinazione di team e piloti, come gli apparecchi di comunicazione all’interno dei box e tra box e vettura in corsa, oppure il cosiddetto “impianto bibita” che consente al pilota di reintegrare liquidi e sali durante la gara.

L’impegno sportivo di Magneti Marelli ha fatto storia anche nei Rally, ad esempio con le leggendarie Fiat 131, Lancia Stratos, le 037 e la mitica Lancia Delta Integrale. Senza dimenticare le spettacolari competizioni di Motocross e Motonautica, dove la componentistica specializzata e l’assistenza tecnica Magneti Marelli hanno fornito contributi tecnologici, soluzioni e supporti decisivi per i team.

 

Inoltre, alla fine degli anni Ottanta, Magneti Marelli si arricchisce delle esperienze e del know-how agonistico di Carello e Weber, entrambe storicamente impegnate con successo nelle competizioni, la prima nel campo dell’illuminazione, la seconda in quello dell’alimentazione motore.

Per riassumere le 5 principali innovazioni che Magneti Marelli Motorsport ha introdotto nelle competizioni sportive moderne si possono elencare: nel 1989 il cambio semiautomatico con comando al volante, nel 1994 il volante intelligente, nel 2000 il sistema di controllo motore e veicolo con architettura distribuita e componenti miniaturizzati (Step 10), nel 2001 la telemetria avanzata in real time (DST Data Stream Telemetry), e nel 2008 il KERS per il recupero dell’energia cinetica.

 

Oggi Magneti Marelli fornisce iniettori ad alta tecnologia a tutti team di Formula 1 e la centralina elettronica per tutte le auto del FIA GT. Inoltre fornisce sistemi per il controllo motore e l’acquisizione dati, sistemi di telemetria, sistemi elettro-idraulici per l’automazione e il controllo delle scatole cambio sportive, e dashboard-display praticamente in tutte le competizioni a due e quattro ruote: Formula 1, MotoGP, WRC, Superbike, Le Mans Series, FIA GT1, WTCC ecc. Nel 2009 Magneti Marelli è stata pioniera nel fornire il KERS, sistema di recupero dell’energia cinetica, alla Formula 1.

Nelle competizioni le condizioni di esercizio sono spinte al limite massimo, inoltre l’impegno agonistico è dominato dall’imprevisto e talvolta anche dall’irrazionale: Magneti Marelli ha da sempre potuto utilizzare le corse come banco di prova per i propri prodotti. Il severo collaudo delle competizioni che ha accompagnato tutta la storia di Magneti Marelli consente a ragione di affermare: “dalle corse la nostra esperienza”.

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  • Motorsport '80 -'00

LA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE: I MARCHI STORICI ENTRATI A FAR PARTE DEL GRUPPO MAGNETI MARELLI

 

Tra il 1986 e il 1987 Magneti Marelli è protagonista  di una importante riorganizzazione aziendale che ha come risultato la trasformazione in holding industriale, cui fanno capo importanti e prestigiose industrie in ambito automotive a livello internazionale, quali Weber e Solex nel campo dell’alimentazione e controllo motore, Veglia Borletti e Jaeger nel campo dei quadri di bordo e dei sistemi elettronici,  Carello e Siem nel campo dell’illuminazione, marchi storici che affondano le loro radici nella tradizione industriale italiana ed europea fin dal lontano ‘800.

 

Le diverse specializzazioni industriali tecnologiche e le varie esperienze convergono per costituire un eccezionale patrimonio industriale, che ha consentito a Magneti Marelli di acquisire know-how e competenze tecnologiche straordinariamente ricche.

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  • La riorganizzazione aziendale
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  • La riorganizzazione aziendale

CITYPLEX E CUT-OFF

 

Negli anni ’80 l’elettronica inizia a diffondersi massicciamente anche sulle vetture della grande serie, come ad esempio l’accensione elettronica Digiplex. Tra i vantaggi offerti dai nuovi sistemi di accensione vi sono l’affidabilità, la ridottissima manutenzione, e la possibilità di intervenire su parametri di controllo e gestione motore altrimenti non raggiungibili. Inizia in questi anni l’industrializzazione del sistema Cityplex, il dispositivo elettronico per lo spegnimento e la riaccensione automatica del motore durante le soste, e il Cut-off, funzionalità che consente l’interruzione dell’alimentazione durante le fasi di rilascio dell’acceleratore. Entrambe le soluzioni hanno anticipato i moderni sistemi adottati dalla maggior parte delle case automobilistiche  rivolti al risparmio di carburante e al contenimento delle emissioni inquinanti.

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